Per risolvere gli allagamenti ed il traffico impazzito, come si fà ??
Anche in questi giorni del Maggio 2024 si assiste ad allagamenti e traffico impazzito, come si può vedere su tutti i giornali !
Già nel 20219 avevamo brevemente trattato l’argomento !
Ma come fare per risolvere il problema ?
La gamma di interventi è estremamente vasta !
In primis bisogna assolutamente fermare il CONSUMO DI SUOLO, ovvero smettere di costruire “come pazzi” !
Tutti questi fenomeni estremi, tra le varie cause, hanno anche l’eccessiva impermeabilizzazione del suolo (cemento, asfalto, ecc.), che aumenta la quantità d’acqua (prima assorbita dai terreni agricoli, prati, boschi) che si riversa nei corsi d’acqua e nelle fognature.
La Regione Lombardia, tra le altre, ha già fatto delle leggi, adesso sarebbe ora di applicarle !
La seconda soluzione è la de-impermeabilizzazione, ovvero permettere all’acqua di affluire nel sottosuolo, togliendo le barriere antropiche prima indicate.
Tra le varie soluzioni ci sono anche le Norme per l’invarianza Idraulica, in vigore anche in Regione Lombardia.
In questo caso intervengono i tecnici di Foldtani, per dare le giuste indicazioni sulla capacità di assorbire le acque piovane ed aiutare gli ingegneri nella progettazione delle varie opere necessarie
Prove Infiltrometriche a Doppio Anello
Le prove infiltrometriche a doppio anello, permettono di indagare la permeabilità dei suoli, e sono molto importanti per l’Invarianza Idraulica.
Nel caso del cilindro doppio le due lamine sono infisse alla stessa profondità ed allagate fino allo stesso livello dell’infiltrometro ad anello singolo.
Generalmente l’anello esterno ha un diametro di un metro, mentre quello interno di 28 – 30 cm; in caso di analisi di terreni fini si arriva anche ad anelli esterni con diametro di 3,0 metri ed interni di 1,50 metri.
Sono stati impiegati anche con diametro esterno di 25 cm ed interno di 12,5 cm.
Le misure del livello con prova a carico variabile, sono fatte nel cilindro interno e le formule risolutive vanno riferite a questo anello.
Il cilindro esterno assolve la funzione di zona tampone, detta anche buffer zone, per attenuare l’effetto della divergenza laterale delle linee di flusso dovuta alla tensione capillare.
Secondo Bouwer (1961a,b, 1963, 1978 e 1986), però, tale metodo di attenuazione è di scarsa efficacia.
Le differenze di livello fra il cilindro interno e quello esterno causano un errore nella misurazione della velocità d’infiltrazione, che è inversamente proporzionale al gradiente idraulico nel sottosuolo ed è direttamente proporzionale alla differenza di livello tra i due cilindri.
In generale si raccomanda, per far rientrare l’errore in valori accettabili, di infiggere a maggior profondità i cilindri nel terreno e, rispetto ai valori consigliati, di mantenere uguale il livello idrico tra l’anello interno e quello esterno; a tale proposito, secondo Bouwer (1963), piuttosto che mantenere il livello uguale, è preferibile usare un infiltrometro ad anello singolo, oppure mantenere lievemente superiore la quota idrica nell’anello interno.
Gabbani e Gargini (1990b) hanno realizzato un’infiltrometro a doppio anello che permette di eseguire prove infiltrometriche a carico costante.
Tutti i modelli visti precedentemente si basano su una prova a carico variabile, si immette cioè l’acqua nel cilindro e si misura via via la sua diminuzione.
In questo nuovo infiltrometro si ha un sistema di rabbocco automatico ed è possibile misurare velocità d’infiltrazione fino a 6 * 10-5 cm/s.
L’infiltrometro ha un cilindro esterno di 57 cm di diametro ed uno interno di 30 cm; la misura della variazione di livello è data da un galleggiante posto su una asticella, entro il cilindro interno, alla quale è applicata una rondella metallica che provvede a bloccare automaticamente il rabbocco.
Per maggiori delucidazione si può leggere il Manuale Tecnico Di Colombetti & Nicolodi.
Ricordatevi di chiamare professionisti esterni, come quelli di Foldtani
Importanza Pratica delle Prove Infiltrometriche
Le Prove Infiltrometriche hanno una grande importanza pratica, in Lombardia !
Le prove di permeabilità permettono di ridurre fino al 30% il volume delle opere di laminazione da adottare per la progettazione degli interventi di invarianza idraulica e idrologica.
Come Previsto dalla RR Lombardia 7/2017 (art.11, lettera e, comma 3)!!!
Questo si traduce in un notevole risparmio economico, a fronte del piccolo costo della prova in sito, da aggiungere alla relazione che deve essere obbligatoriamente fatta !
L’importante è rivolgersi a personale esperto, come quello di Foldtani
Prove infiltrometriche in fori di Sondaggio
Le prove infiltrometriche nei fori di sondaggio possono essere fatte con varie modalità, anche se lo scopo ultimo è sempre lo stesso: valutare la permeabilità del terreno non saturo.
Queste prove possono essere fatte per il calcolo dell’invarianza idraulica degli edifici di nuova costruzione.
Una volta realizzato il foro con la macchina adeguata, come la perforatrice a rotazione, si colloca all’interno dello stesso il tubo infiltrometrico.
Successivamente si immette l’acqua e si misura in quanto tempo il tubo si svuota (prova a carico variabile)
Questo tipo di prova può essere condotto a varie profondità, anche fino a 10 metri dal piano campagna.
L’invarianza idraulica in Regione Lombardia è molto importante, in quanto permette di valutare se le acque piovane devono essere smaltite nel terreno (tramite pozzo perdente) o devono essere inviate in fognatura (previa volanizzazione).
L’importante è farsi seguire da professionisti validi, come quelli di Foldtani.
Il Pozzo Perdente
Il Pozzo Perdente è una delle conclusioni a cui giunge lo studio d’Invarianza Idraulica, da comunicare agli Enti Preposti.
Ma cos’è questo Pozzo ?
È detto pozzo perdente un qualsiasi tipo di pozzo naturale o trivellato o scavato a mano che serve a convogliare nel sottosuolo e quindi a disperdere in esso le acque piovane raccolte dai tetti e dai piazzali degli edifici (sia civili che industriali).
Il pozzo viene generalmente realizzato con anelli circolari forati, prefabbricati in calcestruzzo, autoportanti con innesto a bicchiere, chiusi superiormente da un coperchio in calcestruzzo pedonale.
Sul fondo viene posato uno strato di pietrisco di 40 cm (minimo) per costituire il piano di posa e garantire il drenaggio delle acque impedendo il ristagno delle stesse.
Sulla superficie laterale degli anelli viene installato un tessuto non tessuto per evitare l’introduzione di corpi estranei nel pozzo e garantire l’effluvio delle acque anche attraverso le pareti, circondate anche esse da uno strato drenante in pietrisco per uno spessore di 50cm (minimo).
L’importante è che i terreni siano in grado di drenare le acque così convogliate.
Per fare ciò tecnici esperti (come quelli di Foldtani) devono fare accurati studi sull’infiltrazione nel sottosuolo.
Invarianza in Foro
L’invarianza in foro (di sondaggio e/o di prova penetrometrica) è classificabile come prova speditiva, per conoscere velocemente la qualità dei terreni da indagare.
La prova in se è molto semplice, ma occorre ricordarsi che, poi, andrà verificata in sito con prove più complete, come la prova infiltrometrica, la prova Lefranc ed il pozzetto.
La Foldtani è in grado di seguire il cliente in ogni sua esigenza
I Pavimenti Drenanti
I pavimenti drenanti sono molto importanti per permettere contemporaneamente all’accesso carrabile agli edifici e disperdere (parzialmente) le acque.
Vanno studiati nel principio dell’Invarianza Idraulica.
I pavimenti drenanti, grazie alla loro capacità di lasciar passare nel sottosuolo gran parte della pioggia che vi cade, riducono il ruscellamento superficiale (“runoff”), evitando di dover raccogliere e smaltire le acque con appositi sistemi.
Inoltre evitano le “noiose” pozzanghere in giro per il piazzale.
Innanzitutto bisogna essere sicuri che nell’area dove andranno posati i pavimenti drenanti, non vi sia rischio di contaminazione potenziale dei terreni sottostanti e delle falde acquifere.
In pratica se si parla di pavimenti per abitazioni, rischi particolari (a parte perdite delle automobili) non sono presenti.
Diverso è il discorso per le aree industriali, soprattutto quelle che trattano-producono-depositano sostanze potenzialmente inquinanti.
In questo caso è fortemente sconsigliato (se non proibito) utilizzare pavimenti drenanti.
I Pavimenti drenanti sono sostanzialmente di tre tipi:
- Pavimenti a GIUNTI ALLARGATI: i giunti di questi pavimenti vengono riempiti con una graniglia frantumata priva di parti fini e sono posati su uno strato di allettamento dello stesso materiale di circa 5 cm di spessore steso, a sua volta, su uno strato di base con un ridotto contenuto di parti fini.
- Pavimenti GRIGLIATI : vengono usati in zone a traffico veicolare di bassa intensità. Vengono posati su sabbia e i vuoti sono riempiti con aggregati o terreno vegetale ed erba.
- Pavimenti FILTRANTI: si tratta di pavimentazioni costituite da un particolare mix-design, testato in laboratorio, del calcestruzzo, che lascia passare l’acqua. Vengono posate su sabbia e fondazione di misto granulare.
La scelta del tipo di pavimento deve essere fatta in modo accurato, in base ad un progetto specifico.
MAI partire dal prezzo dell’intervento: soluzioni economiche postano spesso a risultati molto scarsi.
La progettazione deve essere accurata e fatta da personale competente.
Sono molti i fattori che aiutano a progettare i pavimenti drenanti:
- Situazione geologica del sito
- Andamento della piovosità locale (che va calcolata sul lungo periodo)
- Situazione meteo-climatica locale (temperature, insolazione, ecc.)
- Stato agronomico dei terreni (per i pavimenti a griglia con inerbimento).
- Tipo di piazzale desiderato (per parcheggi, via di transito, deposito mezzi pesanti, ecc.)
- Economia di scala
Ricordiamo che, ovviamente, i pavimenti drenanti non disperdono il 100% dell’acqua nel sottosuolo, ma attorno al 75%; saranno da prevedere, quindi, anche piccoli sistemi di collettamento e dispersione in pozzo perdente (o invio in fognatura).
Un interessante articolo più approfondito lo potete leggere qui !
Per i calcestruzzi drenanti leggete qui !
Allagamenti, traffico impazzito, risolviamo…
Allagamenti, traffico impazzito, risolviamo tramite gli studi d’invarianza idraulica !
Ogni volta che piove qui attorno a Milano è l’apocalisse.
Guardate i titoli dei giornali:
Il Cittadino di Monza e Brianza
Tutto questo è stato provocato dall’eccessiva impermeabilizzazione del territorio.
Ogni nuova strada, nuovo parcheggio, nuovo centro commerciale, nuovo edificio, corrisponde a sottrazione di metri quadri di terreno in grado di assorbire l’acqua piovana.
Non dimentichiamoci, poi, che il Cambiamento Climatico (innegabile) sta condizionando l’effetto delle precipitazioni.
Si è passati da piogge poco intense, prolungate per giorni (tipico clima autunnale padano) ad eventi estremi, concentrati in poche ore !
Dobbiamo ripensare l’edilizia e come essa si pone sul territorio.
La cosa migliore è azzerare il consumo di suolo, ma non sempre è possibile.
Per questo sono essenziali gli studi per “L’Invarianza Idraulica”.
Per fare ciò sono necessari i geologi e la loro conoscenza del terreno.
Pensiamoci su, durante le nostre lunghe code in strada, con il traffico bloccato a causa dell’allagamento dei sottopassi, ecc.