Autunno Bagnato ? Passa all’Invarianza Idraulica !

Autunno Bagnato ? Passa all’Invarianza Idraulica !

Come Ogni anno, all’arrivo delle piogge autunnali (che, a causa del Cambiamento Climatico, stanno diventando sempre di maggiore intensità in tempi brevi), assistiamo ad allagamenti di strade, sottopassi, case e cantine.

Oramai in poche ore piove la stessa quantità d’acqua che, una volta, cadeva in un mese.

I danni economici (quando non ci scappa il morto) sono sempre più pesanti.

Le reti fognarie attuali hanno una “portata di progetto”, sono cioè pensate e costruite per far confluire una certa portata d’acqua al minuto. Tale portata è stata calcolata e progettata oramai 50 anni fa, con un regime pluviometrico completamente diverso (più calmo e con meno pioggia oraria).

Quando le precipitazioni sono così intense, accade che la portata meteorica, la quantità d’acqua che si riversa al suolo e confluisce nel sistema fognario, sia maggiore della portata di progetto.

La fognatura in questo caso va in crisi, non riesce a fare defluire più acqua al minuto di quella per cui è stata progettata.

Facciamo Fognature Più Grandi: sarebbe la soluzione più ovvia ! MA SBAGLIATA !

Questo non è possibile, perché non è realizzabile una fognatura in grado di far defluire IMMEDIATAMENTE TUTTE le portate meteoriche delle piogge.

Il problema è anche poi del sottosuolo urbano, che non può ospitare delle “gallerie” al posto della normale fognatura dove far defluire le acque.

Non solo. Tubi troppo grandi, se ideali durante piogge torrenziali sarebbero in realtà poco efficienti in condizioni ordinarie, perché se troppo “vuoti” non garantirebbero il giusto defluire degli scarichi.

Non ci sono dunque possibili soluzioni?

O stiamo forse ragionando solo a Valle del problema, quando invece come spesso accade, sarebbe meglio andare a Monte dello stesso?

Il problema grosso, se vogliamo, è di tipo urbanistico.

Decenni di “consumo di suolo” (cementificazione, impermeabilizzazione, ecc.) hanno creato ampie zone fondamentalmente impermeabili, che non consentono all’acqua di filtrare nel terreno

Per darvi un’immagine immediata: pensate di essere in un prato e di avere in mano un secchio d’acqua. Ora gettate il secchio d’acqua sul prato. Cosa accade? Che l’acqua cade e bagna il prato e (se il terreno non è troppo secco) questa bagna il suolo: dopo poco filtra negli strati sottostanti.

Ora, provate ad immaginare di ripetere l’operazione, ma di stendere prima sul prato un enorme telo impermeabile che lo ricopra, lasciando solo un paio di buchi.

Rovesciate il secchio. Cosa accade? L’acqua rimane sul telo, piano piano dai due buchi passa nel terreno e solo dopo molti minuti (ore, se non ci sono 30 gradi centigradi di temperatura), defluisce o evapora.

Ecco. Quel telo è l’asfalto, i nostri condomini, i parcheggi, i marciapiedi e ogni superficie che abbiamo “sottratto” a boschi e prati. I buchi sono le caditoie, quelli che chiamiamo volgarmente “tombini”.

Più che pensare a realizzare gallerie giganti, si potrebbe mitigare il rischio idraulico aumentando le zone permeabili e la capacità di ritenzione del suolo “soluzioni che mitigano il deflusso meteorico in ambito urbano. E’ necessario pensare ad un approccio sostenibile.

Le aree verdi, oltre ad essere permeabili, captano parte dell’acqua che si riversa grazie alla superficie delle foglie e dei rami, mentre quella che giunge a terra arricchisce le falde acquifere filtrando nel sottosuolo.

I torrenti d’acqua che si sono formati sulle nostre strade sono nati perché le precipitazioni non avevano alternative alle fogne (in sofferenza in quel momento) sul dove defluire.

Così il “dilavamento superficiale” è enorme su cemento e asfalto, che sono impermeabili.

Ricordiamo, poi, che le acque scorrono più velocemente nelle aree impermeabile e, quindi, arrivano prima al fiume, torrente, ecc., che non ce la fa più a tenere queste acque ed esonda !

Una prima Soluzione è l’Invarianza Idraulica, ovvero convogliare il più possibile le acque di pioggia (che sono poco inquinate) nel sottosuolo anche nelle aree impermeabili, costruendo pozzi perdenti, trincee di dispersione, ecc.

Ma ciò non basata

La seconda Soluzione è fermare il Consumo di Suolo, ovvero “basta costruire come pazzi”, soprattutto in aree “vergini” come campi e prati. La cosa è molto difficile !!

Un’altra Soluzione è il Drenaggio Sostenibile, per le aree di strade e parcheggi come anche la De-impermeabilizzazione !

Quello di cui si necessita è una visione globale che prenda anche in considerazione la progettazione urbanistica e il verde urbano.

Nel nostro piccolo possiamo operare, dove geologicamente possibile (per questo bisogna chiamare Professionisti Esperti come quelli di Foldtani), smaltendo l’acqua dei nostri tetti e dei nostri piazzali nel sottosuolo, con i pozzi perdenti, progettati secondo i criteri dell’Invarianza Idraulica.

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